Zeppole e monacelle calabresi
Conosci le zeppole e le monacelle calabresi? Se non ancora, continua a leggere e rimedia subito!
Nella tradizione della mia famiglia, non ci sono feste di Natale senza aver mangiato almeno una volta zeppole e monacelle fatte in casa. Ho reso i nomi in italiano, quelli originali sono “zippuli” e “monaciaji” e variano quasi da un km all’altro della regione. Perciò potresti sentir parlare di “cururicchi” , “curuje” o “crispedde” e si tratterebbe comunque delle stesse ciambelle super sfiziose fatte con un impasto lievitato a base di farina e patate bollite e fritte in olio extravergine di oliva o di semi di arachidi (a discrezione di praticità e gusto). Qual è la differenza tra zeppole e monacelle? Le zeppole sono le ciambelle, le monacelle invece, fatte sempre con lo stesso impasto, sono delle palline che vengono farcite con ricotta, con alici o con altri ingredienti a piacere (ad esempio la ‘nduja o le olive). Con lo stesso impasto poi, è possibile fare delle pizzette fritte che io adoro: ti basterà stendere dei dischi di impasto da friggere e farcire poi con della passata di pomodoro aromatizzata al basilico, cotta per renderla meno liquida, e a piacere del Parmigiano grattugiato. Un’altra differenza che si può trovare, oltre al nome, è la lavorazione dell’impasto prima della cottura. Con la mia ricetta si ottiene un impasto non troppo morbido che verrà steso in cordoncini, per la fare le zeppole, o in palline farcite, per fare le monacelle; si attenderà una seconda lievitazione e si friggeranno. Esiste però un’altra versione con un impasto più morbido che non può essere steso sul piano di lavoro e fa un’unica lievitazione: in questo caso, bisognerà ungere le mani con dell’olio, formare le ciambelle direttamente in mano e tuffarle subito nell’olio. Questa è la stesura detta “al vento” perché appunto viene fatta “in aria” e non sul piano di lavoro. In questo caso, le zeppole e le monacelle risulteranno meno lisce e più irregolari ma allo stesso modo super buone! Ultima curiosità è che, una volta pronte, vengono gustate calde intinte nel miele, rimanendo comunque un piatto salato da pasto…a casa mia le mangiamo come antipasto/piatto unico ma anche come merenda, colazione o in qualsiasi altro momento, se ne dovesse rimanere qualcuna (cosa molto difficile)! Prepara gli ingredienti e impasta insieme a me!
- 600 g di semola di grano duro
- 600 g di farina 0 o 1
- 600 g di patate medie
- 650 g di acqua tiepida
- 25 g di sale
- 10 g di lievito di birra
- olio extravergine di oliva o di arachidi per la frittura
- ricotta asciutta
- filetti di alici sott'olio
- olive denocciolate
- nduja
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Lava le patate e immergi in una pentola con acqua fredda. Cuoci per circa 20 minuti dal bollore o finché saranno tenere infilzandole con una forchetta. Scola, fai intiepidire e sbucciale.
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In una ciotola capiente mescola le farine e il sale. Aggiungi le patate schiacciate e il lievito sbriciolato. Versa l'acqua tiepida gradualmente e impasta fino a ottenere un impasto omogeneo morbido (leggermente più morbido del classico impasto da pizza). Aggiungi altra acqua se necessario.*
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Copri e fai lievitare in luogo caldo (20-22 °C) fino al raddoppio: occorreranno 1-2 ore.
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Infarina dei canovacci puliti e disponili sul piano di lavoro o su dei vassoi. Stendi dei cordoncini di impasto lunghi circa 30 cm e grossi quanto un dito.** Disponi man mano sui canovacci distanziandoli bene l'uno dall'altro. Copri e fai lievitare fino al raddoppio in luogo caldo: occorrerà circa mezz'ora.
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Per fare le monacelle, preleva una noce di impasto, stendi a disco, farcisci con un tocchetto di ricotta, un filetto di alici, delle olive o 1/2 cucchiaino di nduja e chiudi i bordi verso il centro coprendo il ripieno. Forma una pallina tra i palmi della mano e disponi distanziate sui canovacci. Copri e fai lievitare fino al raddoppio in luogo caldo: occorrerà circa mezz'ora.
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Fai riscaldare abbondante olio in un tegame. Chiudi man mano a ciambella i cordoncini raddoppiati, unendo le estremità, e immergi nell'olio. Fai cuocere su entrambi i lati a fuoco non troppo forte. Quando saranno dorate, scola e trasferisci in una ciotola con carta assorbente. Cuoci per ultime le monacelle fino a doratura. ***
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Gustate calde con il miele. Per una variante totalmente dolce, passa nello zucchero le ciambelle ancora calde.
* La dose dell’acqua può variare in base alle patate utilizzate che possono risultare più o meno farinose. Per preparare la versione delle zeppole da stendere “al vento” dovrai aggiungere un po’ di acqua in più per ottenere un impasto più morbido e attendere una sola lievitazione finché l’impasto sarà ben gonfio e ricco di bolle in superficie.
** Con questa dose otterrai circa 35 zeppole. Se farai anche le monacelle, calcola che con l’impasto di 1 zeppola ricaverai 3 monacelle.
*** Per una versione junior, puoi chiudere subito i cordoncini a ciambella, disporli su una leccarda rivestita di carta da forno, farli lievitare una seconda volta e poi cuocerle in forno a 220°C per 15 minuti, fino a doratura.
Se cerchi qualche idea per i biscotti delle feste, clicca qui-> https://www.dirittoincucina.com/2020/12/24/i-nostri-biscotti-per-babbo-natale/
Alla prossima ricetta, Alessia, Sara&Sofia! Ti aspetto anche sui miei profili Instagram e Facebook! 🙂